L’Aleramico – N° 6 – Maggio 2016

EDITORIALE

Carissimo lettore,

il nostro “letargo” invernale è stato un po’ più lungo del previsto … forse anche tu sei da annoverare in quella moltitudine di amici affezionati che in queste settimane ci hanno fermato per strada interrogandoci sulle sorti della nostra rivista che negli anni è riuscita a far breccia nelle case dei moncalvesi e dei tanti emigrati che, sparsi per l’Italia da Aosta a Palermo, portano sempre il ricordo dell’amata città aleramica nel cuore.

Tranquillo!! Nel lungo e nebbioso inverno monferrino non ci siamo dimenticati di te e tra una nottata trascorsa a cercare la tanto agognata trifoula d’rou amabilmente descritta da Vincenzo Buronzo, una mattinata passata ad ammirare la Fiera del Bue Grasso immortalata dalle tempere di Mario Pavese e un pomeriggio dedicato alla scoperta delle opere di Guglielmo Caccia poeticamente descritte dalle soavi parole di Abele Truffa … abbiamo recuperato tanti ricordi e storie della nostra città che proviamo oggi a ricomporre in questo mosaico cartaceo.

Per farci perdonare la nostra latitanza l’Aleramico raddoppia il numero di pagine con una rosa di collaboratori che si sta facendo sempre più ampia e qualificata. Oltre a Giuseppe, Angela e Serena, storici pionieri insieme a me di questa avventura letteraria, a Marco, Sandro e al Professor Alessandro Allemano, che hanno già impreziosito i precedenti numeri del giornale con i loro contributi, abbiamo nuovamente l’onore di dare voce al carissimo Gino Nebiolo che ci ha regalato una recensione sul recupero dei capolavori cacciani impreziosita da un toccante ricordo personale di Mons. Giuseppe Bolla.

Abbiamo altresì il piacere di annoverare tra i nostri collaboratori per questo numero l’ing. moncalvese Piero Messidoro, direttore tecnico dell’azienda produttrice di attrezzature spaziali per l’Italia “Thales Alenia Space”, e il Professor Pippo Bonanno poliedrico artista palermitano che ricorda con immutato affetto il suo triennio passato a Moncalvo dove nel 1947 gli fu assegnata la cattedra di maestro elementare. A latere del suo articolo, nel quale da esperto saggista descrive con nostalgia la sua esperienza moncalvese di settant’anni orsono e il suo ricordo di Don Bolla, ti proponiamo alcune sue opere d’arte che negli anni hanno conquistato il pubblico siciliano. Ha detto di lui Leonardo Sciascia “Pippo Bonanno è un pittore palermitano che consuma la luce e il ritmo della sua città, e del paesaggio siciliano in una complessa esperienza culturale: con risultati espressivi inconsueti, che vogliono essere, e a volte sono, un’affermazione di libertà”.

Compirei un gravissimo errore a rubarti altri istanti del tuo prezioso tempo… Non mi resta che augurarti una buona e piacevole lettura.

Bottone "Scarica il documento"

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